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La stanza dell’ascolto, un dovere di prossimità
Un tavolo, rotondo, dove sedersi a parlare, aprire il cuore, dare sfogo alla sofferenza. Alle spalle un murales colorato, dai toni caldi. Nell’angolo una cesta piena di giochi per bambini da cui sbucano un camioncino rosso e un asinello di peluche. Un luogo che sembrerebbe il salotto di casa, arredato con piante e una libreria sullo sfondo, se non per un particolare: un microfono, come quelli degli speaker radiofonici. E’ la “stanza dell’ascolto”, che si trova all’interno del Comando della Polizia Locale di via Bologna. Uno spazio pensato per le persone che si trovano in difficoltà, dove possano sentirsi a proprio agio nel delicato momento della denuncia di uno dei reati per i quali si attiva la procedura prevista dal “Codice rosso”.
Sono per la maggior parte donne e ragazze ad essere accolte nella “stanza dell’ascolto” pensata perché l’attività investigativa possa svolgersi senza traumi ulteriori per la vittima, in un luogo non freddo e impersonale, ma caldo e rassicurante. È stata inaugurata nel 2023 in occasione dei venti anni del Nucleo di Prossimità del Corpo di Polizia Locale, il supporto del Lions Club International e degli studenti della quinta del Primo Liceo Artistico che hanno realizzato il murales colorato.
Nel 2024 ha accolto 31 denunce, 18 per maltrattamenti in famiglia, 13 per la denuncia di atti persecutori (stalking). 5 gli utilizzi nei primi due mesi del 2025, 4 volte per maltrattamenti, 1 per stalking.
Situazioni di difficoltà che, a volte, vengono alla luce anche in altri contesti, come i corsi di sensibilizzazione che gli agenti tengono a ragazze e ragazzi nelle scuole per prevenire fenomeni di bullismo o nel trattare casi specifici. Lì, con davanti una persona in divisa ma anche un volto divenuto amico, chi è vittima sente di potersi fidare e racconta. E alla fine trova il coraggio di denunciare.
“Fra le prime cose che facciamo quando ci troviamo di fronte a persone che possono essere vittime di violenza o di abusi, è quella di spiegare loro quali sono le tappe del percorso da fare” spiegano dal Reparto di Prossimità, dove lavorano 35 donne e uomini della Polizia Locale di Torino. “L’informazione passo passo è importantissima perché si tratta di momenti non facili, pieni di ansia, che a volte costituiscono anche il primo passo di cambiamenti di vita. La persona deve avere subito chiaro cosa può fare, cosa potrà accadere. E di potersi fidare”.
Il Nucleo di Prossimità non si occupa solo di reati da “Codice Rosso” come stalking e violenza domestica ma anche di mediazione del conflitto (cittadini che litigano, disturbi tra vicini) e prevenzione e contrasto a bullismo o cyberbullismo. Quattro le grandi aree tematiche in cui si articola il lavoro: le truffe, agli anziani e non solo, le violenze di genere (compreso lo stalking), i minori ed i conflitti tra cittadini.
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