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A Palazzo Madama la mostra Van Eyck e le miniature rivelate riporta alla luce capolavori medievali e rinascimentali
Apre al pubblico domani venerdì 23 maggio la mostra Jan Van Eyck e le miniature rivelate, a cura di Simonetta Castronovo, che espone la collezione di 20 codici miniati, 10 incunaboli e 80 tra fogli e miniature ritagliate del Museo Civico di Palazzo Madama, raramente esposta perché particolarmente delicata.
“Sono felice di essere qui oggi a Palazzo Madama – ha dichiarato l’assessora alla Cultura Rosanna Purchia -, in un momento in cui il Palazzo sta per tornare più splendente che mai. Abbiamo lavorato molto con il presidente, con il direttore e con la Soprintendenza, in un dialogo continuo e collaborativo, che presto condurrà a una bella sorpresa per tutta la città. Questa mostra ha un significato speciale per me – ha aggiunto – per la collaborazione con l’Archivio Storico della Città di Torino, protagonista dell’esposizione con il prestito di uno dei suoi tesori: il Codice delle Catene del 1360. Voglio ringraziare – ha concluso l’assessora – tutte le persone che si occupano di conservare il nostro patrimonio, di rimetterlo a disposizione e di divulgarlo, attraverso questo e molti altri progetti. È un lavoro spesso silenzioso, ma essenziale, che merita il massimo riconoscimento”.
Il progetto intende svelare e illustrare al pubblico un patrimonio che pochi conoscono, affiancando alle vetrine una grafica che, oltre a inquadrare ciascun volume e ciascun frammento nel giusto contesto geografico e stilistico, apra anche degli approfondimenti sia sulle tecniche di realizzazione dei manoscritti e i materiali impiegati, sia sulle biblioteche nel Medioevo e nel Rinascimento e sulla circolazione dei libri in questo periodo.
Il progetto, avviato nel 2021, in collaborazione con il Dipartimento di Studi Storici e il Dipartimento di Chimica dell’Università di Torino, e il Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica dell’Università del Piemonte Orientale, ha previsto un primo intervento di schedatura sistematica dei materiali e una campagna fotografica di tutte le opere prese in esame, a cui hanno fatto seguito le analisi scientifiche sui supporti, i pigmenti e le dorature. La mostra nasce quindi dalla volontà di presentare, terminati i rilevamenti e le ricerche su questo fragile patrimonio, gli esiti degli approfonditi studi appena conclusi.
L’esposizione è articolata in sei sezioni cronologiche. Aprono la mostra, all’interno della sezione dedicata al Duecento e al Trecento, gli Statuti della Città di Torino del 1360 (manoscritto noto come Codice delle Catene, oggi conservato nell’Archivio Storico del Comune), un volume di grande importanza politica e simbolica per Torino, dal momento che racchiude i primi ordinamenti che regolavano la vita cittadina e i rapporti del Comune con i conti di Savoia; quindi, due statuti di Corporazioni medievali, la Matricola degli orefici e quella dei Cordovanieri di Bologna, e infine una Bibbia del 1280, autentico capolavoro del Duecento bolognese.
Al Gotico internazionale e lombardo appartengono una serie di frammenti provenienti da raffinati Libri d’ore e Antifonari legati al gusto della corte dei Visconti, come il Giovanni Battista di seguace di Michelino da Besozzo; mentre nella sezione dedicata al XV secolo in Francia e nelle Fiandre sarà presentato il celebre codice delle Très Belles Heures de Notre Dame di Jean de Berry, noto anche come Heures de Turin-Milan, con miniature di Jan van Eyck, l’opera più preziosa in assoluto del Museo Civico di Torino, mai più esposto al pubblico dal 2019; affiancato da altre testimonianze dell’arte fiamminga e franco fiamminga, alcune giunte precocemente in Piemonte: come il Messale commissionato dalla famiglia Buschetti di Chieri, il Libro d’Ore di Simon Marmion e il Libro d’ore di Chalons-sur-Saone di Antoine de Lonhy, il pittore borgognone poi attivo tra Savoia, Valle di Susa, Torino e Chieri nell’ultimo quarto del Quattrocento. Risalenti al XV e XVI secolo e provenienti da Ducato di Savoia sono invece, il Libro d’Ore Deloche del Maestro del Principe di Piemonte e il Laudario della Confraternita di Santa Croce di Cuneo.
Seguono una quinta sezione, dedicata al Rinascimento, con il Messale del cardinale Domenico della Rovere miniato da Francesco Marmitta e numerosi frammenti, e infine quella dedicata agli incunaboli miniati, con il raro Libro d’Ore di Antoine Vérard (Parigi 1481-1486). Chiude la mostra il cosiddetto Libro di Lettere Astrologiche (1550), in realtà un manuale di calligrafia, forse realizzato per il giovane Emanuele Filiberto di Savoia, con straordinarie iniziali a inchiostro, ancora di ispirazione medievaleggiante.
La pubblicazione del catalogo sistematico di questa collezione, dove confluiranno anche i risultati delle indagini diagnostiche e che vede la collaborazione di ventisei specialisti di miniatura medievale e rinascimentale, è prevista per giugno 2025 per i tipi dell’Artistica Editrice di Savigliano.
In occasione della mostra, Palazzo Madama e il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino propongono tre conferenze di approfondimento con Fabrizio Crivello, Giovanna Saroni e Giovanni Carlo Federico Villa, per conoscere la tecnica della miniatura, la tradizione dei libri decorati, e alcuni dei protagonisti – in primis il fiammingo Jan van Eyck e l’emiliano Francesco Marmitta – che hanno contribuito a rendere questa pratica cruciale per lo sviluppo artistico tra Medioevo e Rinascimento.
Lunedì 26 maggio ore 17.00
Le Ore di Torino-Milano e gli inizi della pittura fiamminga
con Fabrizio Crivello, Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Studi Storici
Mercoledì 4 giugno 2025, ore 17.00
I Libri d’Ore: preghiere e immagini per la devozione privata
con Giovanna Saroni, Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Studi Storici
Lunedì 30 giugno 2025, ore 17.00
In miniatura, rinascenze padane. Francesco Marmitta sulle vie del Po
Con Giovanni C.F. Villa, Direttore di Palazzo Madama
Le conferenze sono a ingresso libero fino a esaurimento posti. Non è necessaria la prenotazione. Tutte le info sul sito.
La mostra si tiene a Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica, situato in piazza Castello a Torino, a partire dal 22 febbraio 2024.
Gli orari di apertura sono i seguenti: il museo è aperto il lunedì e da mercoledì a domenica, dalle 10.00 alle 18.00, mentre il martedì resta chiuso. Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura.
L’ingresso alla mostra è incluso nel biglietto del museo, che ha un costo di 10 euro per l’intero e 8 euro per il ridotto. L’ingresso è gratuito per i possessori dell’Abbonamento Musei e della Torino+Piemonte Card.
Per ulteriori informazioni è possibile scrivere all’indirizzo palazzomadama@fondazionetorinomusei.it, telefonare al numero 011 4433501 oppure visitare il sito www.palazzomadamatorino.it.
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