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Giustizia riparativa, a Torino un nuovo master e il riconoscimento del Ministero della Giustizia
Dall’intesa tra la Città di Torino, l’Università degli Studi di Torino, l’Università del Piemonte Orientale e il Centro Giustizia Riparativa di Torino nasce il nuovo master di primo livello per “Mediatori esperti in programmi di giustizia riparativa”. Un percorso formativo che, prevedendo un approccio teorico, pratico e sul campo, mira a formare professionisti destinati a un comparto sensibile e ricco di ricadute sociali.
Il percorso di avvio del nuovo master è stato ufficializzato questa mattina in un momento pubblico con la firma del protocollo d’intesa tra l’amministrazione comunale e i due atenei in cui vengono definiti compiti e aree di intervento delle parti. A siglare il documento per la Città di Torino è stata la vicesindaca con delega ai Rapporti con il Sistema Carcerario Michela Favaro.
“Ogni reato genera una ferita che non danneggia solo chi ne è coinvolto direttamente ma rischia di ripercuotersi sull’intero tessuto sociale. Per questo motivo il Centro Giustizia Riparativa di Torino, con i suoi percorsi di ricomposizione del conflitto, e da oggi con questo nuovo master, è un punto di riferimento prezioso per la collettività – afferma la vicesindaca di Torino Michela Favaro -. La formazione di professionisti specializzati in un settore tanto delicato andrà a rappresentare un valore aggiunto per il nostro territorio”.
A rappresentare l’Università di Torino è intervenuta la Direttrice del Dipartimento di Giurisprudenza Valeria Giusi Francesca Marcenò mentre Serena Quattroccolo, docente di diritto processuale penale del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino e Monica Delmonte, responsabile coordinatrice del Centro di Giustizia Riparativa e mediatrice esperta formatrice in programmi di Giustizia Riparativa, hanno illustrato le caratteristiche del nuovo percorso formativo, accessibile già nel corso di questo anno accademico.
Sarà aperto a studentesse e studenti in possesso di una laurea, anche triennale, senza preclusioni relative alla tipologia di classe di laurea. La richiesta di iscrizione prevedrà un colloquio in presenza, volto a valutare il contenuto del curriculum, e la presentazione di una lettera motivazionale. Il percorso di studi si poggerà su tre pilastri: formazione teorica, formazione pratica, tirocini.
La formazione teorica avrà una durata di 160 ore e toccherà sia principi, teorie e metodi della Giustizia Riparativa che diritto penale, diritto processuale penale, diritto penitenziario, diritto minorile, criminologia (clinica e sociologica) e vittimologia, cui si affiancheranno insegnamenti inerenti studi di genere, sociologia dei processi culturali, teorie sociologiche del conflitto, sociologia della devianza, psicologia giuridica.
La formazione pratica, dalla durata di 320 ore, sarà erogata dal Centro Giustizia Riparativa di Torino tramite mediatori esperti e impiegherà specifici strumenti interattivi, tra cui esercitazioni pratiche di progettazione e sperimentazione della conduzione dei diversi programmi di giustizia riparativa, discussioni guidate, analisi di casi, simulazioni, esercizi di risoluzione di problemi, esercizi di ascolto attivo.
Il tirocinio sarà assicurato dal Centro di Giustizia Riparativa di Torino tramite mediatori esperti e consisterà in 200 ore di affiancamento nella conduzione di diverse fasi di programmi di giustizia riparativa reali. Dopo il percorso formativo, i candidati sosterranno una prova finale teorico-pratica. L’attestazione del superamento della prova finale costituirà titolo per l’ottenimento della qualifica di mediatore esperto in programmi di giustizia riparativa.
“Questo master è una novità e un’opportunità – spiega Valeria Marcenò, direttrice del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino -. Un nuovo percorso di formazione in una materia delicata che, aprendosi a profili diversi, mostra quanto siano necessarie competenze eterogenee per approcciarsi a queste tematiche”.
Il protocollo d’intesa si inserisce nel più ampio lavoro dell’amministrazione sul tema. Proprio oggi, con una delibera approvata in mattinata dalla giunta comunale, la Città, attraverso il Centro della Giustizia Riparativa, viene riconosciuta dal Ministero della Giustizia come ente locale responsabile per la giustizia riparativa per Piemonte e Valle D’Aosta confermando, in virtù della riforma Cartabia, le ricadute giuridiche dei percorsi riparativi da esso proposti. Il Ministero finanzierà inoltre con 224mila euro annui i progetti del Centro.
Si tratta di un passaggio importante per un organismo nato sotto altro nome e con un target di azione più contenuto (nel 1995 si chiamava “Centro di Mediazione” e si rivolgeva principalmente ai minori indicati come autori di reati) ma che nel 2022 ha deciso di ampliare la sua attività di ricomposizione dei conflitti anche a individui indicati come autori di reati adulti, ed alle relative vittime, nel territorio di competenza del distretto di Corte d’Appello di Torino (Piemonte e Valle d’Aosta).
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