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Celebrati in Sala Rossa i 200 anni dei Vigili del Fuoco della Città di Torino
In occasione del bicentenario dalla fondazione delle Guardie a Fuoco per la Città di Torino, la Sala Rossa di Palazzo Civico ha ospitato la conferenza sui 200 anni di storia dei pompieri in città. Erano presenti la Vicesindaca Michela Favaro e la presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo.
Le celebrazioni dell’anniversario, iniziate nel mese di settembre con l’esposizione di automezzi storici in occasione del Salone Internazionale dell’Auto di Torino, proseguiranno nei prossimi mesi con un programma fitto di appuntamenti e incontri con la cittadinanza che prevede conferenze, concerti e mostre fotografiche. Questa sera sulla Mole Antonelliana
Dopo i saluti della presidente del Consiglio è intervenuta la Vicesindaca Michela Favaro che ha ringraziato il Corpo dei Vigili del Fuoco, sempre in prima linea in un mondo funestato dagli effetti dei cambiamenti climatici, dove si susseguono con sempre maggior frequenza le calamità naturali.
La Vicesindaca ha poi annunciato l’assegnazione dello stabile di corso Moncalieri 80 ai Vigili del Fuoco di Torino quale presidio cittadino di pronto intervento che garantirà una ancor più tempestiva e puntuale copertura del territorio comunale.
Sono poi seguiti diversi interventi tra cui quello dell’ingegner Vincenzo Bennardo, comandante dei Vigili del Fuoco di Torino, che ha ringraziato la Città per questo nuovo presidio che andrà a servire il centro di Torino. Uno scambio simbolico di chiavi nel cortile di Palazzo Civico ha sancito il passaggio di consegne del nuovo presidio.
Le conclusioni della celebrazione sono state affidate all’oratoria storica di Alessandro Barbero.
L’origine dei Futuri Vigili del Fuoco si concretizzò a Torino il 20 aprile 1786, quando il Re Vittorio Amedeo con un Regio Regolamento, stabilì le modalità di intervento e il comportamento degli uomini e delle pompe destinate all’opera di estinzione, nonché l’individuazione del personale, tra gli artiglieri del Corpo di Guardia alle quattro porte della città di Torino, e le norme del loro allertamento ad incendio avvenuto. Questi venivano allertati dalle campane delle chiese più vicine al luogo della sciagura, che battendo a martello, avrebbero segnalato il fuoco. Il segnale veniva ricevuto dai tamburini dei Corpi di Guardia che suonavano il Rapel o la Generala, a seconda la gravità dell’incendio.
La popolazione torinese era di 74.527 abitanti. Il suo territorio, sia urbano che extraurbano, poteva contare in caso di pericolo su ben sei pompe opportunamente dislocate nei punti nevralgici della città e, fatto assolutamente importante, è che sin dal suddetto anno si parla di un servizio ippotrainato delle pompe.
Sarà poi re Carlo Felice a istituire, con le Regie Patenti, il 22 ottobre del 1824 la Compagnia Guardie a Fuoco per la Città di Torino. L’organico della Compagnia era composto da 43 uomini: un Capitano, un Tenente, due Sergenti, otto Caporali, un Trombetta e trenta Operai Guardie e faceva capo al Comune. Furono istituite due stazioni di guardia, una al Palazzo di Città dove giacevano le pompe di proprietà del comune; l’altra presso il Palazzo Reale per quelle di proprietà della casa regnante. Ricevuta la segnalazione di un incendio, il pompiere piantone del Palazzo Civico, aveva l’obbligo di avvertire il Trombetta, il quale a sua volta doveva recarsi presso le abitazioni e i vari posti di lavoro, per chiamare a raccolta gli uomini. Questi giunti finalmente in Comune, la prima sede delle Guardie a Fuoco, dopo aver indossato la divisa, potevano prendere la pompa e portarsi sul luogo dell’incendio.
Nel 1862, dopo il gravissimo incendio della Casa Tarino di via Po 18, ora numero 39, che causò la morte di ben 17 persone tra i soccorsi e i soccorritori, il Consiglio Comunale adottò dei provvedimenti migliorativi per il servizio dei civici pompieri, istituendo cinque stazioni di guardia e portando l’organico a 101 unità. Abbandonata la definizione di Pompieri e divenuti Vigili del Fuoco nel 1939, i vigili torinesi hanno sempre saputo rispondere alle esigenze del territorio, rinnovandosi al pari dell’evoluzione sociale ed economica. Alla fine della cerimonia è stata deposta una corona d’alloro sulla targa del Pompiere Giovanni Salza, prima vittima nell’adempimento del suo servizio nel 28 ottobre 1875.
Gino Strippoli
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