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Coppa Italia femminile di pallanuoto, Roma si aggiudica il trofeo. Sul podio anche Trieste
Oggi pomeriggio alle 16.30 è andato in scena l’atto conclusivo delle Final Six di pallanuoto femminile.
Al palazzo del nuoto di Torino si sono sfidate le campionesse d’Italia dell’Ekipe Orizzonte di Catania e la Sis Roma, già detentrice del titolo che, alla sesta finale in 8 anni, si è aggiudicata nuovamente il trofeo. All’Orizzonte Catania non è bastata l’ottima prestazione di Dafne Bettini per battere una Sis Roma che ancora una volta ha prevalso portando a casa la Coppa Italia per 10/7. Chiara Ranalli ha fatto la differenza andando a segno per cinque volte, seguita da Izabella Chiappini con quattro. Per le romane si tratta della quarta vittoria nella loro storia, la seconda consecutiva.
Le prime due squadre a scendere nella vasca del Palazzo del Nuoto di Torino erano state quelle della Pallanuoto Trieste e del Rapallo che si sono aggiudicate la terza o la quarta piazza. Le friulane, dopo aver incassato la rete di Carolina Marcialis, hanno cominciato a macinare gioco e hanno concluso il primo quarto per 3/1 grazie alle segnature di Colletta e alla doppietta della moscovita Koptseva. Per vedere di nuovo un gol il pubblico sugli spalti ha dovuto attendere il terzo quarto quando la Vukovic ha portato Trieste sul 4/1. Sono andate poi in rete Cabona per Rapallo e Cordovani e Citino per le friulane. Nell’ultimo hanno chiuso il match Cergol (Pallanuoto Trieste) e Galardi (Rapallo) per il definitivo 7/3. Così la compagine allenata da Paolo Zizza ha portato a casa un meritato terzo posto sul podio.
Una finale torinese che ha saputo regalare emozioni al pubblico sugli spalti e chissà, magari, appassionare qualche nuova praticante sportiva. Tra gli obiettivi di queste manifestazioni sportive, aveva ricordato l’assessore allo Sport Domenico Carretta alla presentazione della finale, c’è anche quello di “promuovere lo sport, diventando un momento di richiamo per il pubblico e gli atleti. Nel torinese oggi i praticanti di pallanuoto a livello locale sono tra i 400 e i 500, di cui solo il 15-20% donne, ragazze o bambine”.
Marco Aceto
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