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Disegnare oggi la Torino del futuro, prende forma il nuovo Piano Regolatore della Città
Dopo 30 anni l’amministrazione comunale si avvia a dotare la città di un nuovo Piano Regolatore Generale. Il progetto preliminare del nuovo Piano sarà pronto per essere approvato dalla giunta nel mese di dicembre per poi approdare, all’inizio del nuovo anno, al vaglio del Consiglio Comunale.
Il Piano è il principale strumento dell’amministrazione per governare l’assetto del territorio comunale: detta regole, stabilisce limiti e indica, progettandolo, il futuro della città, tanto nelle sue aree di sviluppo quanto nella trasformazione del tessuto urbano consolidato. Quello ad oggi in vigore fu adottato nel lontano 1991 e approvato nel 1995, opera di Vittorio Gregotti e Augusto Cagnardi.
A tracciare la road map delle prossime tappe e analizzare le linee guida del lavoro è stato l’incontro “Il nuovo piano regolatore. Disegnare oggi la Torino del futuro”, che si è svolto questo pomeriggio al Campus di ESCP Business School di via Andrea Doria.
“Il nuovo Piano Regolatore – dichiara il sindaco Stefano Lo Russo – vuole essere un patto per il futuro di Torino: un impegno condiviso tra cittadini, istituzioni e imprese per costruire una città più innovativa, sostenibile e inclusiva. È il progetto di uno sviluppo economico fondato su ricerca, produzione avanzata e lavoro di qualità, che genera opportunità condivise e rafforza la coesione sociale. Torino consolida il suo ruolo di cuore dell’area metropolitana e della Regione, per dare forma a un sistema urbano integrato, competitivo e sostenibile. È una città saldamente ancorata alle sue radici ma che sa guardare al futuro, con un’incentivazione urbanistica allo sviluppo degli insediamenti produttivi a vocazione manifatturiera e legati all’innovazione. Allo stesso tempo, rilancia la propria vocazione internazionale, aprendosi a reti di conoscenza, cultura e impresa capaci di attrarre talenti e investimenti. La Torino che abbiamo in mente guarda al mondo senza perdere il legame con le proprie comunità e cresce unendo innovazione e giustizia sociale, sviluppo e solidarietà, futuro e identità”.
Sul palco, dopo il primo cittadino si sono alternati l’assessore all’urbanistica Paolo Mazzoleni, Piero Boccardo di Urban Lab, la direttrice del Dipartimento Urbanistica ed Edilizia Privata della Città Emanuela Canevaro e la dirigente del servizio nuovo Piano Regolatore Daniela Cevrero.
Il Piano fornisce una road map per i prossimi anni, indicando direzioni chiare per l’innovazione, la formazione e lo sviluppo economico, promuovendo la vocazione della città alla produzione avanzata con spazi flessibili e ibridi; le infrastrutture e la mobilità, posizionando Torino come hub delle connessioni europee e locali con trasporti sostenibili ed efficienti; il riuso e la rigenerazione, per riattivare il potenziale degli edifici e delle aree urbane sottoutilizzate; i quartieri e la comunità, valorizzando le centralità di tutti i quartieri e garantendo un’equa distribuzione dei servizi di prossimità; la casa e l’inclusione, ampliando l’offerta di alloggi per tutti gli abitanti e integrandoli con servizi e spazi pubblici; la cultura, lo sport e il tempo libero, rafforzando l’identità culturale di Torino e offrendo opportunità di creatività e svago in tutta la città; la salute e la sostenibilità promuovendo ambienti di vita sani integrando pianificazione, cura e resilienza climatica; i parchi e gli spazi pubblici, rafforzando le infrastrutture verdi e blu per una migliore qualità della vita.
La base di partenza del lavoro è stato il punto di vista dei cittadini con la campagna di ascolto “Voci di quartiere” che, negli ultimi tre anni, ha coinvolto oltre 10mila persone e 320 diverse organizzazioni in momenti di discussione sul territorio nei 34 quartieri della città. Un lavoro restituito dalle dieci mappe di Voci di Quartiere, realizzate da Urban Lab, che ha chiesto a 10 illustratori e illustratrici che vivono a Torino di “leggere” le informazioni ricevute e interpretarle attraverso la propria cifra stilistica. Le singole mappe, relative a ogni territorio di intervento, saranno distribuite dalle Biblioteche Civiche e dai Bibliobus a partire da domani.
A partire dall’ascolto del territorio e sulla base delle linee guida approvate due anni fa dalla giunta, ha preso avvio il lavoro tecnico per la redazione del nuovo Piano Regolatore. L’intero processo è stato coordinato dal servizio “nuovo Piano Regolatore” della Città di Torino, che ha raccolto i contributi del dipartimento Urbanistica ed edilizia privata e degli altri settori comunali coinvolti. Grazie al contributo economico della Compagnia di San Paolo, la Città ha affidato alla propria società in-house InfraTo il compito di individuare un gruppo di professionisti dedicato a supportare gli uffici comunali nella fase di redazione degli elaborati cartografici e normativi. Nel corso del lavoro gli uffici si sono avvalsi anche dei contributi della Città Metropolitana, del Politecnico, dell’Università di Torino e dell’Università Iuav di Venezia. Il team si è inoltre arricchito della consulenza dell’urbanista Amanda Burden e dei suoi colleghi, presenti oggi in sala per la presentazione pubblica, messa a disposizione gratuitamente per la Città da Bloomberg Associates, società che lavora con città di tutto il mondo ed è parte di Bloomberg Philanthropies.
Nel complesso, il gruppo che ha lavorato al nuovo Piano conta complessivamente tre Atenei universitari, coinvolti attraverso quattro diversi Dipartimenti, tre consulenze specialistiche e un team di 66 persone (36 donne e 30 uomini) con un’età media di 37 anni impegnate nella stesura del Piano Regolatore seguendo quattro sfide: un insieme di regole semplici, sicure, abilitanti con norme chiare, procedure lineari e tempi certi; un ecosistema professionale più forte aprendo la filiera, confrontandosi con modelli internazionali e valorizzando il ruolo del pubblico; le centralità di Torino nella geografia europea con connessioni con la cintura, l’asse Milano-Genova, la Francia e l’Europa (attraverso alta velocità, corridoi); l’attivazione di capitale e visioni con risorse private e istituzionali, mobilitate da progetti credibili e strumenti di co-investimento.
Il nuovo Piano Regolatore di Torino nasce da un’osservazione attenta della realtà. La città sta attraversando un’importante fase di trasformazione, tra grandi opere e manutenzioni ed è tra le prime città italiane ad aver dato avvio a tutti gli oltre 300 cantieri finanziati con le risorse del Pnrr. È una città che accoglie nuovi abitanti e studenti. Più di 12mila sono solo i turisti che ogni giorno arrivano in visita (+145 per cento dal 2002 al 2024). Torino si rafforza come centro di innovazione e impresa. È la seconda città italiana per ecosistema dell’innovazione e del valore di impresa, con 626 startup e PMI innovative, 31 incubatori e acceleratori, 15 venture capital, 400 business angels, 250 milioni di fondi raccolti per startup nel 2024 con un +288% del 2023. Ma Torino è anche una città verde e vivibile con più di 55 metri quadrati verdi per abitante, oltre 70 chilometri di sponde fluviali, dove il 93 per cento della popolazione vive a meno di 300 metri da un’area verde, 500mila metri quadri di aree industriali sono state convertite in spazi verdi e sono disponibili più di 200 chilometri di piste ciclabili.
Numerose sono inoltre le grandi trasformazioni urbane in corso o in fase di avvio sul territorio, da investimenti pubblici, privati o partenariati tra pubblico e privato come la riqualificazione della Cavallerizza Reale, la trasformazione del Valentino, l’avvio della realizzazione della Linea 2 della metropolitana, lo studentato con servizi sanitari di prossimità nell’ex ospedale Maria Adelaide, il quartiere di housing sociale ai laghetti di Falchera, la stazione Bus Fossata e l’attiguo hotel, il Social Hub a Ponte Mosca, la riqualificazione dell’area ex Gondrand, il palazzo Pietro Micca (ex sede Rai), lo scalo Vallino, il Dora Park ex Vitali, l’area ex Ogm.
Dati e informazioni che scattano una fotografia del presente per riconoscere i trend che stanno influenzando lo sviluppo della città. Da questa base parte il nuovo Piano Regolatore: leggere la Torino di oggi per progettare quella di domani.
“Il nuovo Piano Regolatore – sottolinea l’assessore all’Urbanistica Paolo Mazzoleni – nasce da una convinzione semplice: Torino può accettare la sfida del cambiamento senza smarrire la propria identità. Per farlo abbiamo scelto di dotarla di uno strumento capace di guidare nel tempo trasformazioni complesse, una struttura adattiva che sappia implementare usi e bisogni diversi nel tempo. Il Piano mette al centro i quartieri, riconoscendoli come luoghi di prossimità dove si intrecciano servizi, comunità e opportunità. Quella che ci accingiamo ad approvare non è soltanto una norma urbanistica ma il contributo che offriamo ai torinesi di domani per una città sostenibile, innovativa, accessibile, dove innovazione e qualità della vita crescono insieme”.
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