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Tra i lavoratori di domani per diffondere la sicurezza sul lavoro
È giunto alla sesta edizione ‘Uscite di sicurezza, il progetto nato dopo la tragedia della Thyssenkrupp per diffondere la cultura della sicurezza sul lavoro partendo dai giovani.
L’iniziativa – pensata e finanziata dalla Città di Torino (Assessorato al Lavoro) e realizzata da ISMEL, in collaborazione con Coop. O.R.So., Magazzini Oz e Job Film Days – nelle scorse edizioni ha visto la partecipazione di oltre 1800 studenti.
Ogni anno viene affrontato un tema specifico. Nella quinta edizione si è trattata la cybersicurezza mentre, per il 2024, il focus è sulla sicurezza per i più fragili, ossia per ragazzi e adulti che vivono in condizioni di maggior difficoltà e che spesso, per inserirsi o rimanere nel mercato del lavoro, accettano o sottovalutano l’importanza della sicurezza, oppure ne percepiscono soltanto i limiti e non le opportunità̀.
L’obiettivo di ‘Uscite di sicurezza’ è di fornire una tutela reale alle fasce più deboli della popolazione: da qui il titolo di questa edizione ‘La sicurezza come diritto di cittadinanza per ciascuno nella propria individualità’.
“Uscite di Sicurezza è un appuntamento molto importante, non solo perché approfondisce il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro, ma perché lo fa coinvolgendo la scuola e i giovani, ragiona sul presente e investe nel futuro – afferma Gianna Pentenero,assessora al Lavoro della Città di Torino –. La realtà purtroppo conta già centinaia di vittime sul lavoro nel nostro Paese dall’inizio dell’anno. Numeri che parlano delle vite spezzate di uomini e donne e che devono vedere tutta la nostra attenzione anche in una città come Torino, che ha vissuto terribili tragedie nei luoghi di lavoro e, con una grande attenzione al tema, è costantemente al lavoro su soluzioni, anche legislative, a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori. Di particolare rilevanza – conclude Pentenero – è poi il tema sul quale lavoreranno le classi impegnate nel progetto, la sicurezza per i più fragili, perché dobbiamo saper difendere lavoratrici e lavoratori più deboli dai ricatti e dalle corse al ribasso su salari e difese. Le nuove generazioni devono sapere che un salario dignitoso e sicurezza nel luogo di lavoro sono condizioni essenziali per poter svolgere qualsiasi attività”.
Nel 2023 sono stati 75 i morti sul lavoro soltanto in Piemonte. Più di sei persone che, ogni mese, sono uscite di casa per andare in fabbrica o in ufficio e non sono più tornate dai propri cari. Occorre partire da questi numeri che raccontano meglio di tante parole il dramma delle morti bianche, per comprendere quanto sia fondamentale creare e diffondere una cultura della sicurezza sul lavoro, partendo dai giovani.
In particolare, secondo l’ultima elaborazione dei dati dell’Inail fatta dall’Ufficio Studi della Cgia di Mestre, nel 2023, in Italia, gli incidenti con esito letale sono stati 1.041, quasi tre al giorno. A dimostrazione che quella delle morti bianche resta una piaga, nonostante negli ultimi anni si sia registrato un calo, passando dalle 1.709 del 2021 alle 1.235 del 2022.
Un trend riscontrato anche in Piemonte, dove si è passati da 119 morti sul lavoro nel 2021, a 97 nel 2022. L’anno scorso, come già detto, le tragedie sono state 75: 14 ‘in itinere’, 61 durante il lavoro. Di queste ultime, analizzando i dati Inail, è possibile effettuare una classificazione in base all’età: 3 morti nella fascia 15-24 anni, 7 in quella da 25 a 34, 10 tra i 35 e i 44 anni. 17 vittime avevano fra i 45 e 54 anni, altre 16 fra 55 e 64 anni. Gli over 65 deceduti sono stati 8. Il numero più alto di decessi si è verificato in provincia di Torino (34). Seguono, nella triste classifica, Cuneo (10 decessi), Alessandria (8), Novara (7), Verbano Cusio-Ossola (5 come Asti), Biella (4) e Vercelli (2).
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