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“Underground Signs – Painting Below the City”. Il parcheggio Valdo Fusi espone la street art
Il parcheggio sotterraneo di Piazzale Valdo Fusi, frequentato ogni giorno da decine di torinesi e turisti, è protagonista di una profonda trasformazione grazie al progetto “Underground Signs – Painting Below the City”. Promossa dalla Città di Torino in collaborazione con GTT – Gruppo Torinese Trasporti, e con il supporto di Torino Creativa, MurArte, Il Cerchio e le Gocce, e Monkeys Evolution, l’iniziativa si propone di colorare di arte urbana spazi tradizionalmente anonimi e funzionali.
Il progetto nasce nell’ambito delle politiche cittadine per la valorizzazione delle culture giovanili e delle espressioni artistiche urbane, in continuità con l’esperienza di MurArte, e rappresenta un esempio concreto di come istituzioni, aziende di servizi ed artisti possano collaborare per portare bellezza sul territorio urbano, contribuendo a diffondere cultura e senso di appartenenza.
A poco più di 3 mesi dalla sua presentazione, il progetto ha iniziato a lasciare il segno attraverso interventi artistici che stanno infondendo colore e nuova vita agli spazi del parcheggio. L’obiettivo è trasformare l’area di transito in uno spazio più accogliente e visivamente stimolante, dimostrando come l’arte urbana possa migliorare la qualità degli ambienti pubblici, anche quelli sotterranei.
Situato tra il Museo Regionale di Scienze Naturali e l’Accademia Albertina di Belle Arti, il parcheggio – oggi luogo di passaggio quotidiano e frequentato in superficie da moltissimi giovani e skater – diventerà uno spazio di creatività condivisa e rigenerazione culturale: oltre 20 spazi ospiteranno nel tempo gli interventi di artisti, chiamati a collaborare in un confronto generazionale e stilistico, in un ciclo di opere sviluppate a quattro mani.
Oggi sono state presentate le prime opere che hanno trasformato sette spazi del parcheggio in ambienti di narrazione visiva. Questa trasformazione è stata resa possibile grazie al contributo di tre coppie creative d’autore, ovvero corn79 + shekoone, mrfijodor + b1pilo, wat + bacco, e quattro eccellenze emerse dal progetto MurArte della Città: Tino, Andrea Opretti, Gd, Nikita Timonin.
Il filo conduttore è il viaggio, inteso non solo come spostamento fisico di ruote, scale e tessere magnetiche, ma anche come percorso personale, creativo, urbano. Un tema che si intreccia idealmente alla vocazione del luogo: un nodo sotterraneo della mobilità cittadina che si fa simbolo di passaggio, trasformazione e possibilità. Ogni nicchia è un passaggio, un attraversamento visivo in cui i tratti di due artisti si intrecciano per restituire una visione condivisa.
Il parcheggio, gestito da GTT, resta pienamente operativo durante tutta la durata del lavoro degli artisti. Ma oggi chi vi accede può imbattersi in immagini inattese, pause visive che interrompono la routine e offrono un momento di attenzione, o anche solo di curiosità.
Nei prossimi mesi proseguiranno le installazioni e inizieranno i tour guidati, momenti pubblici di avvicinamento e racconto del progetto. Al termine, nel 2027, una mostra collettiva e una pubblicazione racconteranno tutto il percorso: le opere, gli artisti, il luogo, le persone che lo attraversano ogni giorno.
«Con “Underground Signs – Painting Below the City” trasformiamo un luogo di transito quotidiano in un vero e proprio laboratorio creativo di rigenerazione urbana e culturale – afferma Carlotta Salerno, assessora alle Politiche giovanili e alla Rigenerazione urbana -. Questa iniziativa rappresenta la volontà della Città di Torino di valorizzare le espressioni artistiche giovanili, utilizzandole come strumenti per riscoprire spazi spesso invisibili, trasformandoli in luoghi di bellezza e inclusione. In questo l’arte urbana si conferma una leva potente, sia per rafforzare il senso di appartenenza che per promuovere nuove forme di partecipazione attiva alla vita della città.»
«Un parcheggio è, per definizione, un luogo di sosta, ma in questo caso diventa un punto di partenza. “Underground Signs” – dichiara Antonio Fenoglio, Presidente GTT – dimostra che anche gli spazi più tecnici possono ospitare immaginazione, cultura, vita. GTT gestisce infrastrutture urbane, ma soprattutto accompagna il movimento delle persone. Farlo in un contesto che si rigenera attraverso l’arte significa restituire senso anche al passaggio quotidiano che diventa esperienza. È un modo diverso di prendersi cura della città.»
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